La geobiologia è una pratica che consente di misurare diversi aspetti energetici di un luogo e degli esseri viventi che lo influenzano. Si avvale anche della rabdomanzia nello studio dell’aspetto energetico delle faglie e dei corsi d’acqua sotterranei.
La geobiologia studia le reti o griglie elettromagnetiche terrestri che innervano tutto il pianeta: le più note sono quelle di E. Hartmann (1915-1992) e M. Curry (1899-1953).
Scopo della geobiologia è quello di riportare l’armonia elettromagnetica nei luoghi in cui vivono uomini, animali e piante.
La Terra è un corpo conduttore di elettricità, la sua conduttività varia in funzione della distanza dal nucleo e dalla relativa composizione; inoltre il campo magnetico terrestre interagisce con le correnti ionosferiche e magnetosferiche creando campi elettromagnetici di bassa frequenza che a loro volta interagiscono con gli esseri viventi.
Armonizzare significa anche costruire edifici che non interferiscano con queste griglie. È sufficiente mandare (come facevano i Romani) in un certo luogo alcuni animali al pascolo per un anno: se al termine di questo lasso di tempo questi non presentano particolari patologie significa che il luogo è salubre e adatto alla costruzione di insediamenti umani. Inoltre in base allo studio del comportamento di questi animali (ad esempio osservando la loro predilezione di alcuni luoghi per mangiare o dormire) è possibile stabilire dove costruire le abitazioni.
Una pratica molto antica e nota è, ad esempio, il Feng Shui cinese, che si preoccupa di tentare di percepire queste vibrazioni della Terra per poter individuare le zone più idonee per le abitazioni.
Le analisi geobiologiche rivelano i punti potenzialmente nocivi per piante e persone, ma anche i punti più favorevoli al soggiorno delle persone, alla piantumazione di alberi, impianti agricoli e orti.
Nel corso degli anni, partendo dal 1000 a.C. gli esempi di tale pratica sono numerosi in epoca romana, in epoca medievale e nei primi del ‘900.
Nel 1950 Ernst Hartmann, medico all’università di Heidelberg, insieme al fratello studiò l’impatto del posizionamento dei letti sulla salute. Successivamente dichiarò di aver scoperto una “rete geomagnetica” che prese il nome di Rete di Hartmann.
A partire dagli anni ‘80 sono stati pubblicati diversi libri sull’argomento, benché le riviste scientifiche mediche non ne fecero mai menzione relegando di fatto la geobiologia ad una pseudoscienza.
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